La dieta dimagrante

L’estate è il periodo della prova costume e non c’è persona, uomo o donna, che non si ponga il problema della linea. Ci guardiamo allo specchio e osserviamo con disappunto le morbide rotondità comparse sull’addome, sulle cosce o sulle natiche. Immediatamente cerchiamo di correre ai ripari con la dieta dimagrante del momento e i beveroni miracolosi.

Ce ne sono per tutti i gusti: la dieta dei 5 giorni, del limone, iperproteica, ipocalorica … Non importa se siamo affamati e frustrati, né ci poniamo il problema di quanto possa essere salutare la nostra strategia. Teniamo duro, pesando ogni spaghetto, contando ogni caloria pur di arrivare al fatidico momento in cui faremo il nostro ingresso in spiaggia come figurini.

A chi non è mai successa una cosa del genere?

Siamo tutti sensibili alla seduzione dell’apparenza e certo non vogliamo essere un dispiacere per gli occhi, ma spesso non ci rendiamo conto che interventi drastici non sono la giusta soluzione. Salvo i casi di obesità o in presenza di problemi di salute, che richiedono la supervisione di figure specializzate, è possibile approcciare al problema in modo diverso e più efficace sul lungo periodo. Non ci credete? Allora provate a rispondere a questa domanda:

“Quante volte avete fatto la dieta dimagrante in voga per prepararvi alla prova costume?”

Se la risposta è più di 1 significa che … non ha funzionato! “Ma sono dimagrito/a!”, ribatterete voi. È vero, ma quanto è durata?

Il dimagrimento veloce ottenuto attraverso una severa restrizione alimentare non migliora di una virgola il nostro metabolismo, né le abitudini scorrette alla base dell’aumento del peso. Inoltre, le diete di moda o fai da te sono spesso squilibrate e possono danneggiare seriamente la nostra salute. La famosa dieta dimagrante Dukan, per esempio, può provocare una grave compromissione renale. E’ costata al suo inventore la radiazione dall’albo dei medici, per “speculazione ai danni della salute dei suoi pazienti”. (https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/16/dukan-radiato-dallordine-medici-rispettato-codice-etico/231840/)

Il sacrificio autoimposto per dimagrire genera inoltre molta frustrazione e non può essere mantenuto all’infinito. Appena raggiunta la forma tanto desiderata, non vediamo l’ora di buttarci a capofitto sui piaceri della tavola. Questo meccanismo è alla base del cosiddetto effetto YO-YO. A lungo andare, le continue oscillazioni del peso alterano i delicati equilibri metabolici, provocando una sempre maggiore tendenza ad ingrassare, mentre perdere 1 chilo diventa sempre più difficile!

I sostituti della dieta dimagrante

Ancora più pericolosi per la salute (e, sul lungo tempo, la linea) sono i beveroni a base di erbe che molte aziende, come Herbalife, propongono per favorire una rapida perdita di peso. Nei casi migliori sono una truffa, che a fronte di una consistente spesa non offre alcun risultatodegno di nota. Un esempio sono i prodotti a base di curcuma e piperina, oggi molto in voga, che non solo hanno un ridotto effetto dimagrante, ma presentano anche numerose controindicazioni. Ipertensione, gastrite, reflusso gastroesofageo, emorroidi, asma sono raramente segnalate dai distributori, mentre la scarsa etica aziendale rende superflua qualsiasi formazione erboristica dei venditori.

Il rischio per la salute

Ci sono tuttavia anche situazioni più gravi, in cui i beveroni miracolosi possono compromettere organi vitali come reni, cuore e fegato. Preparati a base di alga Fucus, ad esempio, sono ricchi di iodio e possono scompensare la delicata ghiandola tiroide. E’ vero che, spingendola a fare il doppio lavoro, aumenta il metabolismo, favorendo un iniziale dimagrimento. E’ anche vero, tuttavia, che sovraccaricare una tiroide sana ne compromette l’integrità e, tra le altre cose, può portare all’ipotiroidismo. E, indovinate un po’, l’ipotiroidismo causa un aumento del peso! Oltre al danno la beffa, non trovate?

Superare la prova costume vale davvero il rischio?

Sull’effetto tossico per il fegato dei prodotti Herbalife ci sono diversi studi scientifici, come numerosi sono gli allarmi lanciati contro l’abuso di prodotti a base di caffeina (come gli estratti di the verde). Si fa sentire anche la preoccupazione sollevata dall’uso di erbe esotiche, molto di moda, di cui non sono noti i potenziali benefici, come anche i rischi e le controindicazioni. (http://www.sefap.it/farmacovigilanza_news_201110/news75.html)

Il punto di vista del Naturopata

Dal punto di vista del naturopata queste strategie non hanno alcun senso: nella maggior parte dei casi il sovrappeso è causato da un rapporto disarmonico con l’alimentazione. Non saranno certo la dieta miracolosa o la pozione di Asterix a risolvere il problema!

Se si vogliono ottenere risultati apprezzabili e duraturi senza rovinarsi la salute, è necessario recuperare un corretto rapporto con il cibo e con il significato che ha per noi.

Il lavoro del naturopata, quindi, è individuare le abitudini scorrette ed elaborare una strategia volta a modificarle con gradualità, ma in modo permanente. Questo significa intervenire sulla qualità degli alimenti più che sulla loro quantità, ma anche agire sugli aspetti emotivi e mentali connessi al cibo. Non possiamo trascurare infatti che il suo valore va ben al di là di quello nutrizionale.

Mangiamo certi alimenti per nostalgia, altri per frustrazione; apriamo il frigo quando siamo tristi, se ci sentiamo soli, se abbiamo bisogno di una coccola e non c’è nessuno a farcela … Ma non finisce qui: l’uomo associa inconsciamente un significato simbolico al cibo, influenzando in modo consistente la sua assimilazione. Il latte richiama la relazione con la madre, il pane il rapporto con il padre, mentre i dolci evocano l’affetto e la gioia della convivialità (come nelle feste di compleanno).

Recuperare un corretto rapporto con il cibo e imparare ad ascoltare il proprio corpo e le sue necessità sono in realtà il primo e più importante passo per non solo per raggiungere il peso forma, ma anche per generare una sensazione di leggerezza e benessere interiore.  In tutto ciò l’aspetto migliore è che non è richiesto alcun sacrificio, perché cambiando la percezione che abbiamo del cibo si modifica spontaneamente il nostro modo di mangiare, permettendoci di tornare in forma quasi senza rendersene conto.

Per approfondimenti:

https://istitutonemi.com/2019/08/12/il-simbolismo-del-cibo/

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