
L’epidemia di Covid ha messo seriamente in crisi tutto il mondo. Anche chi non ha vissuto la malattia sulla propria pelle, ha comunque risentito delle sue conseguenze economiche, sociali e psicologiche. Tuttavia, questa potrebbe essere un’occasione per riflettere e agire su alcuni aspetti importanti della nostra vita.
Ecco tre lezioni che, secondo me, vale la pena imparare dal Covid.
Prevenire è meglio che curare
Sembra una banalità, una frase fatta, ma troppo spesso si dà per scontata la salute. All’inizio del lockdown, molte persone si sono rivolte a noi chiedendo consigli, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione, per rinforzare il sistema immunitario. E’ bene ricordare che il corpo ha i suoi equilibri e i suoi tempi biologici per ristabilirli e consolidarli. Non è realistico pensare di cambiare alimentazione e percepirne i benefici dopo solo pochi giorni, in particolare quando si tratta del sistema immuntario. Quest’ultimo, infatti, non è influenzato solo dal modo in cui mangiamo, ma anche dello stress. Infatti, la PsicoNeuroEndocrinoImmunologia, dimostra in modo inequivocabile come lo stress, l’ansia, le preoccupazioni indeboliscono le nostre difese, rendendoci più vulnerabili alle infezioni. Ecco perchè, quando vogliamo prenderci cura dei nostri soldatini, è bene non fermarsi alla vitamina C (https://istitutonemi.com/2020/03/19/il-sistema-immunitario-il-suo-rinforzo-oltre-la-vitamina-c/), ma includere anche altre pratiche, come ad esempio la mindfulness (https://www.naturopatiarivoli.com/post/ansia-gestirla-con-la-mindfulness).
Covid: colpa di qualcuno o responsabilità di tutti?
Pensare che il Covid sia il risultato di un complotto, un virus creato apposta in laboratorio e poi rilasciato volontariamente è molto più rassicurante della realtà con cui ci troviamo a fare i conti. Purtroppo, questa epidemia è lo scotto che iniziamo a pagare per il trattamento poco rispettoso che abbiamo riservato a Madre Natura. Il fenomeno dello spillover, ovvero il “salto” di un patogeno da una specia ad un’altra, diventa sempre più probabile nel momento in cui si riducono gli habitat naturali degli animali selvatici. Questo li obbliga a un contatto sempre più frequente e ravvicinato con gli animali domestici e con l’uomo, aumentando così il rischio di contatto con potenziali patogeni.
La tesi del complotto ci permette di puntare il dito contro un ipotetico colpevole. Affrontare temi quali l’emergenza climatica, la deforestazione e la perdita di biodiversità, invece, ci rende tutti quanti in parte responsabili. Il consumo quotidiano di carne, ad esempio, rende necessario estendere non solo i pascoli, ma anche gli appezzamenti destinati alla coltivazione di soia. Questa, infatti, è utilizzata per la quasi totalità come mangime e non tanto per produrre tofu e latte vegetale. Ovviamente, questo spazio viene conquistato a discapito delle foreste. Ecco quindi che le scelte alimentari di ognuno di noi, hanno ricadute su una scala molto più grande di quanto immaginiamo.
L’importanza del contatto
Una delle misure di sicurezza più importanti per ridurre la diffusione del Codid è senza dubbio il distanziamento sociale. Oramai ci siamo abituati a salutare gli amici con un gesto, a mandare baci a distanza anzichè stamparli sulle guance, a sostituire una stretta di mano con un tocco del gomito. Oppure no? L’uomo è un mammifero e un animale sociale e il contatto fisico ha un’importanza fondamentale, che ha radici nella nostra parte più antica e istintiva (https://istitutonemi.com/2019/11/08/il-contatto-questione-di-pelle/). Ecco che quando non è possibile far sentire la nostra vicinanza attraverso il tocco, diventa essenziale trasmettere calore e affetto in altri modi: un messaggio, una chiamata, il calore della voce… Per il discorso che ho fatto nel primo paragrafo, alleviare le preoccupazioni e il senso di solitudine di chi ci sta vicino anche solo con una parola, contribuisce in modo significativo anche al rinforzo delle sue difese.
In questo senso, quello che pensiamo possa essere solo un piccolo gesto, acquista un valore immenso, che ci fa sentire parte di un tutto più grande, in cui tutti siamo uniti.
Il mondo si trova in un momento delicato e di fronte a grandi sfide. Se si agirà rapidamente, remando tutti nella stessa direzione e recuperando un’ umanità che troppo spesso sembra persa… solo così facendo andrà davvero tutto bene,
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