Resistenza al cambiamento

Come vincerla con l’aiuto della naturopatia

resistenza al cambiamento

In un precedente articolo abbiamo visto quanto sia importante aprirsi al cambiamento (https://istitutonemi.com/2019/10/29/il-potere-del-cambiamento/). Modificare il proprio punto di vista, acquisendo nuove prospettive permette infatti di scoprire possibilità inesplorate e riattivare risorse che non pensavamo di avere. Tuttavia, nonostante molte persone sostengano di voler cambiare qualcosa nella loro vita, pochissime lo fanno davvero. Perché?

La resistenza al cambiamento nasce nel nostro cervello

Il nostro cervello funziona secondo il principio della massima resa con il minimo sforzo.

Per farsi un’idea di cosa questo significhi basta pensare alla prima volta che si guida un’automobile. Il livello di attenzione è altissimo! Siamo concentrati a coordinare i piedi sui pedali e le mani sul volante e sul cambio, a controllare gli specchietti retrovisori, i pedoni, le altre auto … Dopo qualche settimana di pratica, però, saliamo in macchina e guidiamo mentre chiacchieriamo con il passeggero, ascoltiamo la musica e pensiamo alla lista della spesa.

Com’è possibile? Nella fase di apprendimento ogni azione è sotto il controllo cosciente e viene vagliata in un attento processo decisionale. Quando impariamo qualcosa di nuovo, infatti, l’attività cerebrale è molto intensa e interessa diverse zone del cervello. Tuttavia, appena abbiamo fatto abbastanza pratica, il controllo dell’azione passa al pilota automatico. La sequenza di azioni e reazioni viene memorizzata e ripetuta, con una minima attivazione delle aree decisionali.

La trappola del pilota automatico

Se da una parte ciò comporta un notevole risparmio di energia, dall’altra si trasforma in una trappola. Tutto ciò che ripetiamo con una certa continuità finisce col diventare un automatismo, che agisce al di fuori della nostra coscienza e, di conseguenza, del nostro controllo. Una volta che un comportamento è diventato un’abitudine tutto si svolge in modo meccanico.

Vorremmo smettere di fumare, ma appena finito di bere il caffè ci ritroviamo con la sigaretta finita tra le dita. Decidiamo di metterci a dieta, ma ce ne dimentichiamo appena ci sediamo a tavola. Vogliamo smettere di giudicare o di chiacchierare a vuoto o di procrastinare gli impegni, ma non ci riusciamo.

Anche il modo di reagire alle situazioni che si presentano nella nostra vita è soggetto agli stessi automatismi. Se da bambini un uomo col cappello ci ha rubato il lecca lecca, da adulti vedere un uomo col cappello susciterà in noi antipatia e magari anche rabbia. Questo senza che ci sia alcuna ragione reale che giustifichi tali sensazioni. è il pilota automatico che, attraverso la mente associativa, stabilisce il collegamento tra l’esperienza attuale e quella passata.

Così facendo, reagiamo ai fantasmi del nostro passato, alle convinzioni che abbiamo consolidato e alle credenze ereditate invece di vedere la realtà per quello che è. In questo modo ci ritroviamo ad essere attori inconsapevoli della nostra stessa vita, invece di esserne i registi.

L’aiuto della naturopatia per vincere la resistenza al cambiamento

La verità è che volerlo non basta. Per vincere la resistenza al cambiamento è necessario superare l’inerzia e strappare il controllo al pilota automatico per restituirlo alla coscienza. Possiamo aiutarci scegliendo di compiere azioni che ci portino fuori dalla nostra comfort zone, come scrivere con la mano non dominante o cambiare il modo in cui svolgiamo un compito. Ma come la fisica insegna, per vincere l’inerzia è necessario apportare energia. Da dove possiamo prenderla?

Il grosso vantaggio che la naturopatia offre rispetto ad altri percorsi è l’approccio olistico. Con l’aiuto dei rimedi e il riequilibrio del terreno, infatti, è possibile rendere disponibile una maggiore quantità di energia che può essere indirizzata verso il cambiamento. Al tempo stesso, l’operatore può consigliare pratiche e compiti che stimolino la presa di coscienza nell’utente. Con la mindfulness, le tecniche immaginative, la PNL ed altri esercizi, la persona viene messa in condizione di uscire dalla propria comfort zone e di rendersi conto in modo autonomo di ciò che non va.

La cosa straordinaria è che la presa di coscienza stimolata dalla pratica emerge in modo naturale e spontaneo dall’interno. In questo processo viene liberata una grande forza, perché la persona si accorge di essere protagonista del lavoro. Questo aumenta il suo senso di competenza e permette alla presa di coscienza di innescare il cambiamento necessario.

Vincere la resistenza al cambiamento richiede esercizio, impegno e strategia. Tuttavia, i risultati valgono ampiamente lo sforzo. Provare per credere!

Per approfondimenti: http://www.pensierocritico.eu/neuroplasticita.htmlhttps://www.stateofmind.it/2017/12/neuroplasticita-cervello/

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