Tra luoghi comuni e verità

Nonostante oggi si parli molto di stress, spesso verità e luoghi comuni sull’argomento si mescolano. Di conseguenza tendiamo a minimizzare i disturbi ad esso correlati, limitandoci a tamponare i sintomi. È invece molto importante risalire alle cause, perché lo stress cronico ha pesanti conseguenze sulla nostra salute.
Lo stress come adattamento
Lo stress è una risposta biologica, che si attiva in seguito ad uno stimolo percepito come nocivo o pericoloso. È presente in tutti gli animali ed è frutto dell’evoluzione, che ha predisposto sistemi di “emergenza”, finalizzati a massimizzare le probabilità di sopravvivenza. I meccanismi biologici propri della risposta allo stress sono piuttosto complessi e agiscono, tra le altre cose, tramite la variazione di alcuni importanti ormoni. Tra questi troviamo l’ACTH, secreto dall’ipofisi e il cortisolo e l’adrenalina, liberati dalle surrenali.
Questi ormoni vengono rilasciati in grandi quantità in risposta ad uno stimolo stressante e provocano uno stato di attivazione generale, proprio della reazione “attacco o fuga”. La funzione della risposta allo stress è spingere al massimo il nostro sistema per metterci in salvo quando siamo di fronte al pericolo o ne percepiamo l’arrivo. Aumenta il battito cardiaco, il sangue pompa ai grandi muscoli e al cervello e noi diventiamo scattanti, veloci e super-performanti.
System Failure
Come il fuochista di una locomotiva caricava più carbone per accrescere la potenza del motore, allo stesso modo il corpo brucia enormi quantità di energia per mantenere questo livello di prestazione. Se nonostante tutte queste misure non riusciamo a scampare il pericolo, il sistema biologico esaurisce le sue risorse e non riesce più a compensare lo sforzo.
Secondo molti studi questa è l’ultima linea di confine che ci separa dalla malattia. Da qui, infatti, il prezzo da pagare per l’organismo diventa semplicemente troppo alto da sostenere. Arrivati a questo punto, si può dire che il tentativo di adattamento (soluzione del problema) è fallito
I luoghi comuni sullo stress
Quando parliamo di stress in termini di quotidianità, è come se ci riferissimo a qualcosa di completamente diverso da ciò che abbiamo visto fino ad ora. Fare i conti con le troppe spese e lo stipendio che non basta mai, con un ambiente di lavoro fortemente competitivo, il mobbing, relazioni familiari complicate, le preoccupazioni per i figli… tutte queste sono considerate fonti di stress, ma non dello stesso genere.
Certo ci fanno sentire tesi e nervosi, a volte ci tolgono il sonno, al massimo ci provocano un po’ di gastrite, ma finisce qui. Non hanno conseguenze fisiche serie, giusto? Purtroppo, no… (https://www.humanitas.it/news/15710-sintomi-dello-stress)
La verità sullo stress
Già dagli studi dello scienziato Hans Selye è emerso che la risposta allo stress è la stessa indipendentemente dal fatto che lo stimolo stressante sia di natura fisica o psicologica. Questo ha un senso dal punto di vista biologico. La psiche, infatti, partecipa all’interpretazione della realtà e ci serve per anticipare i pericoli, aumentando le nostre chance di sopravvivere. Per il nostro cervello non fa alcuna differenza se siamo inseguiti da un feroce predatore o vessati da un collega in ufficio. Il programma che si attiva non cambia.
La trappola dello stress
La differenza è che, in presenza di un pericolo reale, tutto si gioca in tempi molto brevi: il predatore ci mangia o ci mettiamo in salvo. Una volta cessato il pericolo, facciamo un bel sospirone e tutto torna alla normalità. Al contrario, per quanto tempo possiamo lavorare in un ufficio in cui veniamo puntualmente mortificati dal nostro capo? Quanto a lungo possiamo restare in una situazione che ci fa sentire in trappola? A differenza dei pericoli reali, fisici e immediati del mondo naturale, gli stress a cui siamo sottoposti nella cultura moderna possono durare mesi, anche anni. La preoccupazione ci accompagna ogni giorno, ma il pericolo non si risolve mai realmente. Ci sono sempre nuovi problemi, nuove paure. Questo ci tiene in uno stato di costante attivazione, a cui siamo ormai tanto abituati da registrarne con fatica gli effetti.
Prendere coscienza …
Avere un sonno spesso disturbato non è normale. Essere sempre nervosi, tormentati da mille pensieri non è normale. Mangiare in modo compulsivo, avere problemi intestinali, mal di testa, stanchezza cronica… Tutto ciò è molto comune, ma non per questo possiamo considerarlo normale. (https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/cardiologia/fatichi-a-dormire-attenzione-al-troppo-lavoro)
Presi dal vortice della vita quotidiana perdiamo contatto con il nostro corpo, con le nostre emozioni e ci dimentichiamo persino di respirare! Siamo fortunati, perché la natura ci ha dotati di un corpo straordinario, capace di reggere enormi carichi, ma non all’infinito.
… e agire
È fondamentale recuperare il contatto con sé stessi ed elaborare nuove strategie che ci permettano di sottrarci agli stimoli dannosi. Per farlo è anche necessario riappropriarsi della possibilità di scegliere: c’è sempre un via d’uscita!
Se si vive una situazione che fa soffrire si può cercare di cambiarla. Se non si può cambiare, è possibile trasformare il modo in cui la viviamo. In questo modo si riduce la sofferenza e si aprono nuove possibilità. (https://istitutonemi.com/2019/07/25/educazione-emozionale/)
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